Olio extravergine pugliese 2020: come capire il prezzo 

Olio extravergine pugliese 2020: come capire il prezzo 

Molto spesso, soprattutto in questo periodo dell’anno ci fate tante domande. Sempre più spesso sugli scaffali dei discount della GDO, trovate bottiglie di olio extravergine pugliese a prezzi molto bassi e convenienti.

Oggi vogliamo rispondere alle vostre curiosità, in maniera dettagliata e puntuale fornendovi dati “scientifici”. Senza lesinare alcuni utili accorgimenti per evitare di comprare prodotti di scarsa qualità.

Per noi professionisti e conoscitori dell’alta qualità dell’Olio Evo pugliese, fare un giro per gli scaffali dei supermercati è sempre un’esperienza che ci lascia perplessi e dubbiosi.

Una precisazione è doverosa: comprare olio extravergine a basso costo di scarsa qualità, può anche fare male alla salute, poiché molte volte si tratta di “olio vecchio” di annate precedente, importato da Paesi dove non sono rispettati i nostri standard igienici e/o ottenuto illegalmente da olio non extravergine sottoposto a processi di adulterazone e deodorazione, ovvero da processi chimico-fisici che, in alcuni, non è possibile scoprire dalle autorità competenti. Quindi se acquistate dal discount, non fatevi ingannare da prezzi vantaggiosi. Nella maggior parte dei casi, non state acquistando un vero extravergine. Invece l’olio extravergine bio pugliese di qualità fa bene alla salute e contribuisce a prevenire, in alcuni casi, malattie anche piuttosto gravi.

Iniziamo subito con il dire che la forbice dei prezzi delle bottiglie di olio extravergine pugliese di buona qualità varia da 6,50 euro per litro ai 15 euro in base alla qualità e alle diverse cultivar.

La domanda da un milione di dollari (che ci fanno praticamente tutti) è: quale prezzo deve avere un vero olio extravergine di oliva pugliese?

Per capire il giusto valore di un prodotto occorre partire dalla catena di produzione.

È qui al Sud Italia che si concentra la più alta percentuale di coltivazione delle olive (90%), per produrre l’olio extravergine pugliese Dop più buono d’Italia.

 

produzione regionale olio extravergine ismea 2020

 

Di solito da 100 kg di olive si riescono ad ottenere circa 20 kg di olio dopo la spremitura. Per fare 1 litro di olio occorrono 5 kg di olive.

Il costo medio delle olive italiane è di 5 euro al kg (Dati Ismea 2020).

Olio extravergine pugliese: i costi di produzione

Coltivazione-Potatura

Il costo maggiore sostenuto per la produzione dell’olio Evo, tra manutenzione del terreno, potatura degli alberi ecc….. è quello relativo alla manodopera che si attesta intorno al 25-30%.

Raccolta-Trasporto

Il costo della raccolta rappresenta un’altra voce di costo elevata comprensivo di mezzi e manodopera stagionale impiegata.

olio extravergine pugliese puglia primo produttore di Italia

Molitura

Una volta raccolte le olive devono essere trasformate il prima possibile per mantenere le loro proprietà organolettiche. Infatti, le olive non si possono conservare per più di due giorni, altrimenti il prodotto va incontro a processi biochimici degenerativi irreversibili, come l’ossidazione che favorisce la proliferazione di muffe e batteri.

Il costo della molitura incide parecchio sul prezzo finale dell’olio. Questo perché, la qualità dell’olio extravergine dipende molto dalla tipologia di estrazione e i costi variano anche a seconda della tipologia di estrazione scelta.

Si può scegliere il metodo integrale a freddo, l’estrazione tradizionale oppure l’estrazione a ciclo continuo.

Il processo di estrazione più salutare che riesce a conservare intatte tutte le caratteristiche organolettiche delle olive è l’estrazione a freddo. L’estrazione a freddo, diversa dalla spremitura a freddo, è quel processo d’estrazione che prevede una temperatura massima di 27 °C e l’impiego di centrifughe orizzontali (decanter) che riducono l’esposizione a luce e aria. In questo tipo di estrazione la variabile principale è la temperatura: evitando che questa superi i 27 gradi si conservano le caratteristiche organolettiche e salutistiche dell’oliva.

La spremitura a freddo, invece, è quel processo di estrazione tradizionale mediante grandi presse aperte dove, seppur è possibile controllare e mantenere una temperatura massima di 27 °C in gran parte del processo, a causa della pressione e dell’attrito all’interno delle presse si raggiungono temperature molto elevate. Inoltre, c’è da considerare l’effetto negativo sulla qualità dell’olio dovuta all’elevata esposizione della pasta di olive alla luce a all’aria che, come ricordiamo, sono i primi nemici dell’olio extravergine di qualità.

Prezzo vendita Olio Extravergine di Oliva Puglia

Tenendo conto di tutti i fattori elencati, arriviamo ad un costo medio di produzione di euro 5-6 a litro di olio Evo.

Se a questi fattori poi aggiungiamo i costi fissi: tasse, certificazioni, Haccp, consulenti, rete di vendita ecc…possiamo dire che un olio che costa meno di 7-9 euro al litro non può assolutamente essere olio extravergine pugliese originale.

Come mai quindi nella GDO si possono trovare bottiglie a costi molto inferiori?

In realtà metà dell’olio extravergine utilizzato in Italia proviene dall’estero. Ogni anno le aziende italiane acquistano dalle 300mila alle 400mila tonnellate di olio di oliva proveniente da Grecia, Spagna, Tunisia, Turchia, Marocco per proporli grazie alla solita bandiera Italiana presente in etichetta, come prodotti di provenienza italiana e venderli sugli scaffali di supermercati e negozi.

Inoltre, come accennato inizialmente, l’olio extravergine d’oliva sottocosto spesso è il frutto di miscele di oli di qualità inferiore e addirittura di categorie inferiori con le quali, fraudolentemente attraverso particolari processi chimico-fisici difficili da scoprire, si riesce ad ottenere un olio che riesce a rispettare i parametri stabiliti per l’extravergine.

 

Come fare quindi per riconoscere l’Olio Evo Artigianale biologico?

Bisogna prestare molta attenzione e leggere bene l’etichetta prima di acquistare un olio extravergine sottocosto.

Vediamo nel dettaglio cosa deve essere riportato rigorosamente sull’etichetta di un vero olio extravergine di oliva di qualità italiano.

  • Brand dell’azienda;
  • Denominazione del prodotto: Olio extravergine d’oliva – olio di oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante processi meccanici;
  • Origine del prodotto;
  • Annata: es. 2020/2021;
  • Eventuali certificazioni volontarie e relativi loghi: es. BIO, DOP, IGP. (A riguardo, ricordiamo che un olio con una delle certificazioni volontarie è un olio sottoposto a maggiori controlli e quindi è più difficile contraffare);
  • Ragione sociale dell’azienda e sede del Produttore;
  • Tabella nutrizionale;
  • Peso Netto;
  • Lotto;
  • Termine minimo di conservazione

olio extravergine pugliese ulivi secolare

La presenza del marchio DOP (acronimo di Denominazione di Origine Protetta) è sinonimo di provenienza certa, quella BIO di pratiche di coltivazioni senza prodotti chimici; se ci sono anche altri simboli riconducibili ai consorzi di produttori e distributori e indicazioni relative al metodo di produzione, alla tecnica utilizzata per la spremitura delle olive, alla zona in cui l’olio è stato lavorato e imbottigliato, è ancora meglio.

Insomma, più l’etichetta risulta dettagliata, più il livello di sicurezza aumenta.

Si consiglia di diffidare, d’altra parte, delle etichette con diciture troppo piccole da essere praticamente illeggibili.

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